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L'inizio di ogni giorno

Installazione sonora e site-specific/Sound and site-specific installation

Testo/Text by: Hannah Arendt

Montaggio audio/Master and sound designer: Jodi Pedrali

Azione: segno ostinato di resistenza, dell’andare avanti, della possibilità di generare squarci di assoluto. 

Acqua: generatrice di vita, in movimento non è mai la stessa, è sempre diversa.

Oro: spazio sacro che riflette e irradia.

Parole: vita e morte mescolate insieme

Action: stubborn sign of endurance, of moving forward, of the possibility of generating glimpses of the absolute. 

Water: generator of life, in motion it is never the same, it is always different.

Gold: sacred space that reflects and radiates.

Words: life and death mixed together

L'inizio di ogni giorno - Canto I

Puegnago del Garda (BS)

Fondazione Leonesio

Suono del lago, voce, foglia oro/Sound of the lake, voice, golden leaf

2021

Una finestra e i suoni delle onde del Garda, che si staglia in lontananza. Vicino alle orecchie ma remoto allo sguardo, il lago è perfetta metafora del nostro rapporto con la morte: sappiamo che esiste, lo osserviamo a distanza, ma esso resta pur sempre una presenza latente, della quale nella nostra quotidianità finiamo per dimenticarci. Come il suono del lago di catulliana memoria si mescola alle parole sussurrate da Hannah Arendt, così vita e morte vengono mescolate insieme, nel tentativo di creare un istante di silenzio e riflessione sul senso dell’esistenza. 

L’installazione è stata realizzata per la mostra personale Alla muta cenere io canto a cura di Mariacristina Maccarinelli e Lidia Pedron presso la Fondazione Vittorio Leonesio.

All’origine del progetto, il Carme 101 di Catullo, il cui verso “e parlare invano alla tue ceneri mute” – poi ripreso anche dal Foscolo nel sonetto In morte del fratello Giovanni – ha ispirato il titolo della mostra. 

A window and the sounds of the waves of Lake Garda, stand out in the distance. Close to the ears but far form the eyes , the lake is a perfect metaphor for our relationship with death: we know it exists, we observe it from a distance, but it still remains a latent presence, which we end up forgetting in our everyday life. Just as the sound of the lake of Catullian memory is mixed with the words whispered by Hannah Arendt, so life and death are mixed together, in the attempt to create an instant of silence and reflection on the meaning of existence.

The installation was created for the solo exhibition Alla muta cenere io canto (to the mute ashes I sing) curated by Mariacristina Maccarinelli and Lidia Pedron at the Leonesio Foundation.

At the origin of the project is Catullus' Carme 101, whose line "e parlare invano alla tue ceneri mute" (and speak in vain to your mute ashes) - later also  echoed by Ugo Foscolo in the sonnet In morte del fratello Giovanni (In death of brother John) - inspired the title of the exhibition.

Canto I

L'inizio di ogni giorno - Canto II

Palermo

Palazzo Costantino e di Napoli, Quattro Canti

Suono del mare, voce, coperta isotermica, detriti/Sea sound, voice, majolica tiles, isothermal blanket

Testo/Text by: Hannah Arendt

2022

Qui l’installazione site-specific è stata realizzata con i detriti abbandonati all'interno di una delle stanze del palazzo. Un segno ostinato di resistenza, dell'andare avanti, della possibilità di generare squarci di assoluto. L’acqua, il mare, come fonte generatrice di vita, mai la stessa, sempre diversa si fonde e confonde nuovamente con la voce che sussurra le parole di Arendt. L’oro, utilizzato come uno spazio sacro che irradia luce, viene qui esperito attraverso l’uso di una coperta isotermica che abbandona il suo utilizzo usuale per diventare lenzuolo, sudario sui cui sono deposti i resti di quello che era lo splendore del palazzo e di quel pavimento realizzato con le maioliche. Vita e morte continuano ad intrecciarsi, sfiorarsi. L’azione dell’uomo, di ciò che ha fatto e di ciò che è in grado di fare continua a ricordarci che noi “non siamo fatti per morire, ma per incominciare”.

The site-specific installation was made from the debris abandoned on the interior of one of the rooms in the building. A stubborn sign of resistance, of moving forward, of the possibility of generating flashes of the absolute. The water, the sea, as a life-generating source, never the same, always different merges and blends again with the voice whispering Arendt's words.

The gold, used as a sacred space radiating light, is here experienced through the use of an isothermal blanket which abandons its usual purpose to become a sheet, a shroud on which the remains of what once was the splendour of the palace and of that floor made of majolica. Life and death continue to intertwine, to touch each other. The action of man, of what they have done and what they are capable of doing continues to remind us that we 'are not made to die, but to begin'.

Canto II

L'inizio di ogni giorno - Canto III

Bolzano

Maria Heim

Suono del fiume Isarco, voce, pianoforte, tulle, lame dorato e vino/Sound of the river, voices in Italian and German, piano, tulle, wine, golden flamé 

Testo/Text by: Hannah Arendt

2022

L'installazione site-specific è stata prodotta e realizzata per la BAW - Bolzano Art Weeks dopo essere stata selezionata fra i progetti vincitori della call.

Il lavoro è ospitato presso l'ex tenuta dei monaci agostiniani nel quartiere di Novacella a Bolzano, avvolto da vigneti che i monaci, tutt'ora, coltivano per fare il vino.

In questa occasione l'acqua, ancora una volta presente, è quella del fiume Isarco mentre altre due voci si aggiungono e intrecciano alla mia grazie a due persone tedesche originarie di Hannover (città natale della Arendt). Nuovamente un filo dorato segna l'orizzonte reale i ideale che ritroviamo attorno alla tenuta di Maria Heim e il fondo del tulle è tinto con il vino ancora una volta per segnare il tempo, il luogo e l'attinenza con lo spazio in cui l'installazione è accolta

The site-specific installation is one of the winning projects of the BAW - Bolzano Art Weeks competition announcement, for which it was produced and created. The work is hosted  at the former estate of Augustinian monks in the district of Novacella  in Bolzano, surrounded by  vineyards that the monks,  still cultivate today to make wine. On this occasion, water, recurrently present/once again represented, is that of the river Isarco, while two other voices join and intertwine to mine, thanks to the contribution of two native speakers from Hannover (Arendt's hometown). Once again, a golden thread marks the real and ideal horizon that we find around Maria Heim's estate, and the bottom of the tulle is once again dyed with wine to mark time, place, and relevance to the space in which the installation is housed.

Canto III
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